Il respiro
Contributo promosso da: Dott.ssa Giuliana Irenze, infermiera del reparto oncologico dell'Ospedale San Giovanni Bosco
Come si coltiva la capacità di rispondere allo stress nella vita quotidiana? Nello stesso modo in cui si coltiva la consapevolezza nella pratica della meditazione: momento per momento, radicandoci nel nostro corpo e nel respiro. Quando incontri una provocazione o una situazione stressante, quando senti che si sta sviluppando una reazione di combattimento o fuga, puoi cercare di portare la consapevolezza alla tensione dei muscoli facciali e delle spalle, al cuore che comincia a battere forte, alle sensazioni che provi nello stomaco, a qualsiasi cosa stia succedendo nel tuo corpo.
Nota anche se senti salire emozioni di rabbia, paura o dolore. Magari puoi anche dire a te stessa: «Eccomi in una situazione di stress». Oppure: «Questo è il momento per fare attenzione al respiro e centrarmi». La consapevolezza crea le condizioni per rispondere in maniera appropriata qui e ora. Se sei abbastanza svelta, a volte puoi cogliere la reazione allo stress prima che si sviluppi completamente e trasformarla in una risposta.
Gli eventi stressanti diventano i venti che soffiano nelle tue vele e ti permettono di navigare. Come succede con i venti, certamente non riuscirai a seguire sempre esattamente la rotta che vuoi. Ma ti troverai in una posizione più favorevole per utilizzare la situazione creativamente, per far sì che lavori per te o per proteggerti meglio da essa.
Il punto di partenza, naturalmente, è il Respiro.
Se riesci a portare l'attenzione al respiro anche solo per un attimo, ciò ti dà la possibilità di affrontare quell'attimo (e l'attimo che viene dopo di quello) con consapevolezza. E il respiro di per sé ha un'influenza calmante, specialmente quando lo senti scorrere nella pancia. È come un vecchio amico: ti ancora, ti dà stabilità, come un pilastro di un ponte saldamente ancorato alla roccia, intorno al quale l'acqua scorre. Oppure è come scendere qualche metro sotto la superficie del mare, dove l'acqua è sempre calma anche quando sopra c'è burrasca.
Il respiro ti riconduce alla calma e alla consapevolezza, quando per un momento le perdi. Ti rende consapevole del tuo corpo, delle tensioni che senti. Ti ricorda di esaminare i tuoi pensieri e le tue emozioni. Magari ti fa vedere quanto sei reattiva e ti permette di identificarti meno con la tua reazione. Quando resti centrata di fronte a un evento stressante ti riesce molto più facile renderti conto dell'intero contesto della situazione, qualunque esso sia. L'impulso a lottare o a fuggire, a proteggerti o ad arrenderti ti appare inquadrato nell'intero contesto, insieme a tutti gli altri fattori rilevanti in quel momento. Vedere le cose in questo modo ti permette di restare più calma fin dall'inizio e di ritrovare il tuo equilibrio più rapidamente, quando lo perdi.
Come si coltiva la capacità di rispondere allo stress nella vita quotidiana? Nello stesso modo in cui si coltiva la consapevolezza nella pratica della meditazione: momento per momento, radicandoci nel nostro corpo e nel respiro. Quando incontri una provocazione o una situazione stressante, quando senti che si sta sviluppando una reazione di combattimento o fuga, puoi cercare di portare la consapevolezza alla tensione dei muscoli facciali e delle spalle, al cuore che comincia a battere forte, alle sensazioni che provi nello stomaco, a qualsiasi cosa stia succedendo nel tuo corpo.
Nota anche se senti salire emozioni di rabbia, paura o dolore. Magari puoi anche dire a te stessa: «Eccomi in una situazione di stress». Oppure: «Questo è il momento per fare attenzione al respiro e centrarmi». La consapevolezza crea le condizioni per rispondere in maniera appropriata qui e ora. Se sei abbastanza svelta, a volte puoi cogliere la reazione allo stress prima che si sviluppi completamente e trasformarla in una risposta.
Gli eventi stressanti diventano i venti che soffiano nelle tue vele e ti permettono di navigare. Come succede con i venti, certamente non riuscirai a seguire sempre esattamente la rotta che vuoi. Ma ti troverai in una posizione più favorevole per utilizzare la situazione creativamente, per far sì che lavori per te o per proteggerti meglio da essa.
Il punto di partenza, naturalmente, è il Respiro.
Se riesci a portare l'attenzione al respiro anche solo per un attimo, ciò ti dà la possibilità di affrontare quell'attimo (e l'attimo che viene dopo di quello) con consapevolezza. E il respiro di per sé ha un'influenza calmante, specialmente quando lo senti scorrere nella pancia. È come un vecchio amico: ti ancora, ti dà stabilità, come un pilastro di un ponte saldamente ancorato alla roccia, intorno al quale l'acqua scorre. Oppure è come scendere qualche metro sotto la superficie del mare, dove l'acqua è sempre calma anche quando sopra c'è burrasca.
Il respiro ti riconduce alla calma e alla consapevolezza, quando per un momento le perdi. Ti rende consapevole del tuo corpo, delle tensioni che senti. Ti ricorda di esaminare i tuoi pensieri e le tue emozioni. Magari ti fa vedere quanto sei reattiva e ti permette di identificarti meno con la tua reazione. Quando resti centrata di fronte a un evento stressante ti riesce molto più facile renderti conto dell'intero contesto della situazione, qualunque esso sia. L'impulso a lottare o a fuggire, a proteggerti o ad arrenderti ti appare inquadrato nell'intero contesto, insieme a tutti gli altri fattori rilevanti in quel momento. Vedere le cose in questo modo ti permette di restare più calma fin dall'inizio e di ritrovare il tuo equilibrio più rapidamente, quando lo perdi.
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