COSA/COME FARE per mitigare gli effetti/le conseguenze della quarantena?
Contributo promosso da: Dott.ssa Giuliana Irenze, infermiera del reparto di oncologia all'ospedale Giovanni Bosco
Potrete trovare qui una breve Review che ci dimostra che è necessario adottare azioni (dall'alto) per mitigare gli effetti psicologici negativi associati alla quarantena imposta nelle situazioni di contagio/infezione e alla post-quarantena – azioni che devono far parte del processo di pianificazione della quarantena.
DEVE ESSERE PIU' BREVE POSSIBILE
E’ bene limitare la durata della quarantena al tempo strettamente necessario dettato dalla scienza (ad es. periodo di incubazione), non estenderla se non necessario (ad esempio a scopo puramente precauzionale), per non esacerbare il senso di frustrazione e demoralizzazione.
DARE ALLE PERSONE TUTTE LE INFORMAZIONI DISPONIBILI
È un richiamo alla chiarezza della comunicazione, che va oltre il tecnicismo, e comporta la messa a
disposizione di informazioni importanti quali ad esempio la natura del rischio infettivo, il motivo
della quarantena, ecc., per limitare la “valutazione catastrofica” dei sintomi che spesso fanno le
persone in quarantena.
FORNIRE RISORSE/ PROVVISTE ADEGUATE
Riconoscimento dei bisogni basilari ed erogazione più rapida possibile
RIDURRE LA NOIA E MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE
Fa riferimento all’importanza di:
- fornire consigli pratici e tecniche di gestione dello stress conseguenti all’isolamento e alla noia
sperimentate durante la quarantena
- considerare l’uso di social media (es. smartphone, tablet, pc con rete WIFI per collegamento
internet) non come un lusso ma come una necessità, per ridurre l’ansia grazie al supporto
della propria rete familiare, amicale, sociale, professionale (es. help telefonico di supporto
psicologico).
- consentire un canale telefonico o on line costante con un operatore sanitario che dia indicazioni su cosa fare nell’eventualità dello sviluppo dell’infezione, informi sul decorso, e rassicuri sulla garanzia della cura
- prevedere incontri di gruppo on line (uno studio ha dimostrato che i gruppi di supporto per le
persone in quarantena al proprio domicilio possono essere utili per sentirsi “in condivisione” con chi sperimenta la stessa situazione)
PRESTARE ATTENZIONE SPECIALE AI PROFESSIONISTI SANITARI
La sensazione di isolamento e il senso di solitudine da loro sperimentato durante la quarantena può essere dovuto alla separazione dal proprio team: perciò è importante che si sentano supportati dai colleghi e dai responsabili
PROMUOVERE ALTRUISMO
Da alcuni studi pare che l’isolamento volontario sia meno stressante rispetto a una quarantena imposta: far leva sul senso di altruismo può facilitare nella persona una maggiore accettazione del suo isolamento in virtù di un bene superiore, la salute della collettività. La persona che arriva a scegliere un isolamento volontario vive la sua auto-limitazione di libertà come segno di una “responsabilità sociale”
Goffman, I. Stigma. Notes on management of spoiled identity (1963)
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